TENUTA SANTORI, LA NUOVA FRONTIERA DELLE MARCHE

C’è stato dedicato un bellissimo articolo condiviso da un appassionato di vino e sommelier Morris Lazzoni, un WineBlogger appassionato che ci ha incontato al Vinoè a Firenze.
Di seguito uno stralcio dell’articolo e il link per chi volesse leggerlo per intero.

http://vinoperpassione.com/vinoe-buona-anche-la-seconda/

TENUTA SANTORI A VINOÈ

Un’altra visita in un’altra giovane azienda presente a Vinoè, Tenuta Sentori dalle Marche. Era il 2012 quando esce la prima annata commercializzata dall’azienda che si trova a Ripatransone sulle colline picene. È una zona di confine Ascoli Piceno con le Marche che stanno per finire e l’Abruzzo che si incunea in una perfetta fusione territoriale.

Capita anche con i vitigni visto che Tenuta Santori ha portato a Vinoè l’intera produzione che prevede Pecorino e Passerina come rappresentanti della gamma di vini bianchi. La zona di produzione è quella dell’ Offida DOCG, ben interpretato grazie anche all’agricoltura biologica.

OFFIDA PASSERINA 2016

TENUTA SANTORI PASSERINA 2016

Iniziamo dal nome che deriva dagli acini prediletti dai passeri, forse per la loro importante concentrazione di gusto. È un vitigno riscoperto negli ultimi anni, in quanto prima era bistrattato a favore di altri ben più famosi. La Passerina è un vitigno dalla beva piacevole, ideale anche come vino da aperitivo ma non per questo da sottovalutare.

Mi ha colpito per la sua fragranza di profumi, ad iniziare da pesca bianca, un pizzico di ananas e un insieme di candidi fiori bianchi ad aumentare la bella sensazione di freschezza. Non manca neppure una fine trama vegetale, ben integrata con il resto. Non ha punte di intensità e complessità che svettano ma al naso è veramente gradevole.

Anche al palato è fresco, piacevolissimo e con un deciso sentore fruttato portato da mela e ananas che tornano a farsi protagoniste. Punta tutto sulla freschezza, sul fare giustamente sapido e con un beva decisamente invidiabile. Valida persistenza.

OFFIDA PECORINO 2016

Quando si parla di Pecorino bisogna sempre ricordare la sua grande personalità e la capacità di affinare lungo tempo. Purtroppo è un vitigno che non ha una grandissima produttività ed è per questo che in passato era dedicato a territori molto ristretti. Oggi il Pecorino ha ritrovato nei viticoltori la giusta considerazione e quando ben fatto, come nel caso di quello di Tenuta Santori, sa dare grandissime soddisfazioni.

TENUTA SANTORI PECORINO 2016

Rispetto alla Passerina questo Pecorino ha un passo differente, più elegante ed anche più fine. I profumi di fiori e frutti sono perfettamente integrati con una particolare fragranza che alimenta il fuoco della finezza e dell’eleganza sopra a tutto.

Frutti a polpa bianca come pompelmo, mela gialla e albicocca che stemperano con un filo delicato che si collega alle note bianche dei fiori e alla sempre presente fragranza e delicatezza di profumi erbacei. Danno spessore e allargano la presenza di fronte all’olfatto.

Entra al palato sempre presente con il tono agrumato e fresco, con una discreta potenza che anticipa il ritorno della mela e dell’albicocca. Non impegna come calore procurato, bensì riesce a colpire l’attenzione con la sempre presente e lunga freschezza. Si muove nel palato con fare deciso ma al tempo stesso franco ed elegante, mettendo di fronte al gusto anche una sempre presente sapidità.

Alla fine è un vino piacevolissimo, ben fatto, che invoglia alla beva e che mantiene caratteristiche tutte accumunate da eleganza e finezza.

TENUTA SANTORI ROSSO PICENO 2015

È l’unico vino dei tre figlio di un assemblaggio di diversi vitigni con 65% di Montepulciano e 35% di Sangiovese. Segue un affinamento all’80% in acciaio e per i restante l20% in barrique per circa 6 mesi.

Si affaccia all’esame olfattivo con ricordi di frutti polposi, carnosi, sempre giovani e fragranti. Ciliegia e susina sono accompagnate da rosa fresca e da una speziatura dolce. Continua a mantenere fede alla sua natura ancora all’assaggio al palato, senza strafare con il calore, piuttosto mantenendo vivo il ricordo pieno e polposo dei frutti già sentiti al naso.

Anche il tannino recita una parte delicata, facendo di tutto per non turbare l’equilibrio della scena con inutili punte di astringenza e forza. Riesce a dare un fine accenno polveroso che dà ampiezza e particolarità all’assaggio. La persistenza è valida e permette di godersi un bel bicchiere di vino rosso in tutta piacevolezza.